Spreco e risparmio vanno a bracetto
Lo spreco si combatte con la civiltà
Un inverno con lo spettro dei costi in aumento per materie prime, energia e beni primari. Un’inflazione come non si vedeva da quarant’anni e la corsa a ipotesi di provvedimenti economici o finanziari per lasciare inalterate le nostre abitudini e consentirci di proseguire nelle nostre vite comode, talvolta accompagnate da sprechi ormai entrati nel quotidiano.
La sfida che ci attende nei prossimi mesi comprende le possibilità di riduzione del superfluo e di modifica di quelle consuetudini complici del cattivo utilizzo delle risorse. Il problema non ha soluzioni semplici, perché si può tagliare tutto, ma non gli sprechi, come avrebbe scritto Oscar Wilde, se avesse vissuto i nostri giorni.
L’energia buttata, l’acqua sprecata
Se esiste una Giornata internazionale del risparmio energetico, significa che l’umanità tutta, o almeno parte di essa, è consapevole del problema legato agli sprechi dell’energia, con la quale condividiamo l’esistenza nel quotidiano.
Ce ne accorgiamo adesso, quando la crisi del gas colpisce famiglie e aziende. Quando, reduci da uno dei periodi più siccitosi che ci è dato ricordare, stiamo vivendo quello che si prospetta come un dramma. La pioggia nel frattempo è arrivata, ma il ricordo dell’estate, con ogni probabilità, non sarà servito ad educarci nell’evitare sprechi di un elemento molto prezioso perché limitato, a differenza del gas che, pare, sia decisamente abbondante nel sottosuolo del nostro pianeta.
L’acqua è un bene primario ma la gestiamo male, molto male. In alcune città gli acquedotti ne dilapidano più del 50% a causa delle perdite. Altri sprechi potrebbero essere evitati con un maggiore utilizzo delle acque depurate in agricoltura, con l’adozione di tecnologie già disponibili per irrigare i campi.
Ma soprattutto con l’educazione civica: recupero dell’acqua utilizzata in casa per bollire la pasta o per lavare frutta e verdura, utilizzo intelligente degli elettrodomestici, semplici accorgimenti come i rubinetti frangigetto. Oppure gesti quotidiani ovvi ma spesso non così consueti: spegnere le lampadine non necessarie, evitare gli standby degli elettrodomestici, utilizzarne di più efficienti.
Spreco alimentare
Lo spreco di alimenti è considerata dalle Nazioni Unite e da molte istituzioni internazionali come una delle principali strade per procedere verso la tutela dell’ambiente e per il benessere dell’umanità. A ricordarcelo, anche l’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile. Ma non solo. “È ormai evidente che lo spreco alimentare è un determinate chiave, inter alia, della perdita di biodiversità, dell’accumulo di gas-serra in atmosfera, dello spreco e inquinamento dell’acqua, del suolo e di altre risorse” si legge in un report ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
È proprio in queste pagine che si propone una definizione sistemica dello spreco alimentare, fornendo dati e informazioni sulla dimensione e sugli effetti ambientali, a scala nazionale, europea, ma anche sovranazionale. Le occasioni di questo sperpero – tra i più odiosi – sono diventate sistemiche e per questo è necessaria una prevenzione strutturale: ridurre a monte la formazione delle eccedenze.
Inquinamento da social
Anche i social network inquinano. Sembra una verità scomoda, per la nostra epoca, abituati come siamo all’utilizzo della rete in modo irrinunciabile, indispensabile. «I social vi sembrano gratis perché il prodotto siete voi. Il traffico aereo produce il 2% delle emissioni totali di anidride carbonica. Il digitale il 4%» ebbe a dire recentemente un amministratore pubblico durante un discorso davanti ad un folto gruppo di studenti. Ebbene sì, i social inquinano e non poco.
Analizzando i dati, possiamo osservare che se internet fosse un Paese, sarebbe quarto nel mondo per emissioni di anidride carbonica, dopo Cina, Stati Uniti e India. Imporne un utilizzo adeguato è un’utopia, consigliarne un uso più misurato è una speranza, se l’azione è rivolta alle nuove generazioni le quali, forse, in futuro, potranno evitare almeno una parte di questo spreco, che si è aggiunto di recente alle nostre cattive abitudini.
L’utilizzo dello streaming, l’invio di email, la navigazione nel web e in prospettiva la domotica e più in generale l’Internet Of Things: gesti quotidiani che rischiano di costarci molto di più di quanto possiamo permetterci in termini di energia. Al di là della nostra salute mentale, che in molti casi ringrazierà per la decisione, rinunciare al superfluo, in questo caso, ci consentirà di fare un regalo all’ambiente e alle nostre vite, più di quanto potremmo immaginare.
L’impegno delle imprese
Dando ormai per assodato che non sia più percorribile la via dell’attesa che qualcun altro faccia qualcosa, singolo individuo e imprese possono molto per modificare le cattive abitudini.
Le proposte di STL con prodotti di qualità per la riduzione “dell’usa e getta” e la salvaguardia di risorse e materiali vanno proprio in questa direzione. Il traguardo che si vuole raggiungere riguarda il bilanciamento dei propri impatti, per far sì che ciò che viene tolto o danneggiato possa essere sostituito da altro, in una sorta di equilibrio.
I prodotti con corretto smaltimento per donare una seconda vita alla materia, le soluzioni per ottenere un minor utilizzo di energia durante la lettura o lo studio, alternando device elettronici e supporti cartacei, vogliono essere uno stimolo a non sprecare, a promuovere la cultura della carta.
L’economia circolare può diventare azione concreta con l’utilizzo del riciclo, il Life Cycle Assessment (LCA) per valutare l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio, lungo il suo intero ciclo di vita, non è più una teoria da applicare solo ai grandi sistemi.
L’approccio di STL si basa sulla consulenza che ha per obiettivo l’acquisto consapevole, l’attenzione alle modalità di utilizzo di ciò che si acquista. I consigli preziosi sulla progettazione degli spazi, sull’impiego di tecnologie adeguate, sulla selezione dei prodotti la cui filiera è già stata verificata servono ad evitare scelte sbagliate e lo spreco delle risorse a disposizione. Perché per STL, dedicare attenzione al benessere delle persone e alla tutela dell’ambiente è fondamentale e necessario, non solo importante.